Il Ciclo del Mesi
Il tema dei mesi, le cui radici affondano nella decorazione musiva romana e nei calendari di età paleocristiana, godrà di larghissima fortuna in tutta l’Europa medievale. Il suo successo è riconducibile ai significati simbolici e religiosi insiti nella rappresentazione: le attività umane, legate al mondo dell'agricoltura, scandiscono il tempo della vita terrena e consentono all'uomo l'elevazione e l'espiazione del peccato originale. Non tutte le lastre dedicate alla personificazione dei Mesi ci sono pervenute e lo stesso stato di conservazione, non sempre ottimale, è dovuto al fatto che alcune di esse furono riutilizzate come materiale di recupero nella pavimentazione del Duomo. Tra le lastre sopravvissute si contano i mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e il frammentario Novembre.
Gennaio
Vi è la figura di Giano Bifronte, un uomo con due volti, uno giovane e l’altro anziano, come se uno guardasse al passato mentre l’altro al futuro, verso l’anno che viene.
Giano Bifronte era considerato il “Dio delle Porte”, custode degli ingressi e metafora del passaggio dal passato al futuro.
La figura del Giano personifica dunque gli inizi e trasferito in chiave cristiana diventa simbolo di un nuovo grande inizio, la Nuova Legge.
In tal senso, il volto del giovane potrebbe alludere a Cristo, protagonista della Nuova Legge, e quello anziano a Mosè, protagonista della Vecchia Legge.
Febbraio
Viene rappresentata la potatura delle piante e la preparazione delle carni.
Si tratta di occupazioni tradizionalmente associate a questo mese; il contadino scolpito tiene nella mano una roncola e nell’altra un ramo tagliato, probabilmente un palo a sostegno della vite.
Marzo (figura a destra)
Vi è un uomo che soffia dentro a un corno producendo un forte vento, dettaglio che allude al clima ventoso e imprevedibile di questo mese.
Il personaggio di marzo incarna il vento del mezzogiorno, “Auster Meridiae” che scaccia l’Aquilone e annuncia l’equinozio di primavera.
Aprile (figura a sinistra)
Troviamo un ragazzo giovane con corone di fiori in testa e in mano germogli che rappresentano la primavera, la vita.
Come se il vento, il soffio della vita del mese precedente, facesse ora rinascere tutto quanto.
Maggio
Il cavaliere andante rappresenta il mese di maggio, mese che rappresenta la caccia, i tornei, la guerra, i pellegrinaggi e le crociate, tutte attività che prevalentemente avvenivano in primavera.
Luglio
La trebbiatura del grano.
Alla soglia del solstizio d’estate, tra giugno e luglio, il grano si prepara a diventare pane.
Vi è l’immagine del pane, cibo semplice e quotidiano che diventa, attraverso il lavoro dell’uomo, il corpo di Gesù.
Agosto
Vi è la preparazione ed eventualmente la riparazione del tino per la prossima vendemmia, posto all’ombra di un fico carico di foglie e frutti.
Settembre
La vendemmia.
Il contadino raccoglie con cura l’uva per poi riporla nel cesto, già carico di frutti.
Anche in questo caso, come nella formella di luglio, è difficile ignorare il valore simbolico del vino legato alla Liturgia Eucaristica.
Novembre
Nonostante sia una formella in gran parte mutilata, è riconoscibile la figura di un contadino chino a raccogliere dalla terra i tuberi delle rape, che serviranno a nutrire soprattutto il bestiame.
Giugno
La formella di giugno molto probabilmente rappresentava la mietitura, sia perché trattasi di attività tipica dell’inizio dell’estate, sia perché è l’attività che solitamente precede la trebbiatura del mese di luglio.
Ottobre
È una Formella mancante ma grazie al raffronto con altri cicli presenti in altre zone d’Italia, è possibile risalire al fatto che si trattasse della scena legata alla semina.
Dicembre
È un altra Formella mancante ma grazie al confronto con altri cicli dei mesi, si è risaliti al fatto che rappresentasse l’uccisione del maiale e le attività di lavorazione della carne, attività tipiche di questo mese.