LA CATTEDRALE DI FERRARA

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ORIGINI


La Chiesa del Vescovo era chiamata o “maggiore”, o “matrice”, o “madre”. Fu la cattedra* del Vescovo a dare un senso più ampio alla cattedrale. Le cattedrali sono simbolo della Chiesa centrata sul Vescovo, espressione di unità e del triplice potere di ordine, magistero, giurisdizione. Era l’epoca della Lotta per le Investiture quindi fra il Papato e l’Impero c’erano forti contrasti; Ferrara fin dall’inizio delle ostilità si era schierata a favore dell’Imperatore, in quanto la sua diocesi dipendeva da Ravenna. Matilde di Canossa, che parteggiava per la Chiesa di Roma, occupò Ferrara nel 1101. Dopo la morte di Matilde di Canossa, che non lasciava eredi, si creò, infatti, un vuoto di potere, per cui Ferrara visse un momento di autonomia politica: il libero Comune. Il periodo del governo comunale si concretizzò nella costruzione della nuova Cattedrale con il conseguente trasferimento del Vescovo dalla basilica di San Giorgio fuori le mura. Per Ferrara la Cattedrale diventa la testimonianza del suo “status”* di città. Anche la nuova chiesa entro le mura venne dedicata a San Giorgio, che diventò effettivamente il protettore dei Ferraresi. Era il 1135.

I lavori furono affidati ad una corporazione che aveva a capo Nicholaus, architetto e scultore, una delle più grandi figure nella storia dell’arte del XII secolo. Il terreno scelto per la costruzione della nuova Cattedrale, già proprietà vescovile, era lontano dal Po (che allora scorreva a sud della città) e a ridosso della prima cerchia muraria a settentrione, che correva sulla via dei Sabbioni (via Mazzini – Garibaldi).Quest'area venne concessa al Patrimonio di San Pietro, cioè alla Chiesa di Roma, il Pontefice affermava la sua sovranità sulla città, ma si impegnava a non cederne i diritti se non al Vescovo o al Comune.